Molti ricordano i programmi pomposamente annunciati nel
corso della scorsa campagna elettorale di riduzione del numero dei parlamentari,
cui ha fatto seguito il dimezzamento del numero dei dipendenti della Camera.
Molti ricordano l’inizio di questa Legislatura come una
stagione di forti proteste e di reiterate richieste di tagliare la retribuzione
dei parlamentari, cui ha fatto seguito il taglio delle retribuzioni dei
dipendenti della Camera.
E molti vedono questa fine Legislatura come un periodo di
forti proteste e di reiterate richieste di tagliare i vitalizi dei
parlamentari, cui ha fatto seguito la soppressione del diritto a pensionamento
a domanda dei dipendenti della Camera.
La motivazione addotta per l’abrogazione del diritto è la
riduzione eccessiva del personale e l’assenza di procedure concorsuali per
l’assunzione di nuove unità.
Ma la modalità di blocco dei pensionamenti è molto interessante
e vale la pena di approfondirla, per il totale arbitrio con cui è stata
applicata ma soprattutto perché si tratta di una soluzione estensibile in
maniera agevole ad altri lavoratori.