mercoledì 21 febbraio 2018

A Montecitorio soppresso il diritto a pensione su domanda. Sopravvive, per ora, il diritto a pensionamento di vecchiaia

Molti ricordano i programmi pomposamente annunciati nel corso della scorsa campagna elettorale di riduzione del numero dei parlamentari, cui ha fatto seguito il dimezzamento del numero dei dipendenti della Camera.
Molti ricordano l’inizio di questa Legislatura come una stagione di forti proteste e di reiterate richieste di tagliare la retribuzione dei parlamentari, cui ha fatto seguito il taglio delle retribuzioni dei dipendenti della Camera.
E molti vedono questa fine Legislatura come un periodo di forti proteste e di reiterate richieste di tagliare i vitalizi dei parlamentari, cui ha fatto seguito la soppressione del diritto a pensionamento a domanda dei dipendenti della Camera.
La motivazione addotta per l’abrogazione del diritto è la riduzione eccessiva del personale e l’assenza di procedure concorsuali per l’assunzione di nuove unità.
Ma la modalità di blocco dei pensionamenti è molto interessante e vale la pena di approfondirla, per il totale arbitrio con cui è stata applicata ma soprattutto perché si tratta di una soluzione estensibile in maniera agevole ad altri lavoratori.