L’Istat ha rilasciato la statistica relativa alla
“Soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita”, una rilevazione del
grado di soddisfazione personale attuato mediante la studio delle risposte a
due serie di quesiti.
Insomma si tratta non di numeri esattamente quantificabili
ma di numeri che riportano il sentimento, il sentire delle persone e delle
famiglie. In una estrema semplificazione fatta tanto per intenderci è suppergiù
la differenza tra “guadagni 3.000 euro al mese e quindi non rientri tra i
poveri” e “su una scala da 1 a 10 dove 1 è povero e 10 è ricco tu dove ti
metteresti?”.
Aumenta il giudizio complessivo sulle condizioni di vita
Dopo 5 anni negativi il dato comincia a salire rispetto al
precedente anno 2015. In particolare migliorano i dati sulla percezione
soggettiva della propria situazione economica e sulla soddisfazione degli
occupati per il lavoro. Resta stabile la soddisfazione per la vita di relazione
(famiglia e amici), salute e tempo libero.
Andamento strettamente legato all’età anagrafica
Il dato sulla soddisfazione appare fortemente correlato
all’età anagrafica, con i giovani di età compresa tra i 14 ed 19 anni altamente
soddisfatti contro il 34.4 per cento degli ultra 75enni.
Nonostante l’aumento però i dati non sono molto brillanti,
ad esempio le persone soddisfatte della propria situazione economica aumentano
passando dal 47.5 per cento nel 2015 al 50.5 per cento nel 2016.
Il cuore degli italiani batte sempre in famiglia
Sono le relazioni familiari a confermarsi la dimensione di
maggiore soddisfazione degli italiani, con un bel 90.1 per cento di persone
soddisfatte nel 2016, mentre si conferma la sfiducia negli ‘altri’ con il 78,1
per cento che ritiene che sia necessario “stare molto attenti” nei confronti
degli altri contro un risicatissimo 19.7 per cento che ritiene che “gran parte
della gente è degna di fiducia”.
Gli altri aspetti
Si riducono lievemente le persone che ritengono sia presente
il rischio di criminalità nella zona in cui vivono (38,9 per cento) e aumentano
quelle che si lamentano della sporcizia delle strade (33.0 per cento) o dei
difficili collegamenti coi mezzi pubblici (32.9 per cento)