lunedì 18 dicembre 2017

Grecia. Più 60 per cento in 11 mesi. La grande fiesta è finita o si cambia solo pista da ballo?

Appena 11 mesi fa da queste stesse colonne consigliavo l’acquisto dei titoli greci. In un articolo il cui  titolo oggi suona profetico, “Tre buoni motivi per cui il 2017 potrebbe essere l’anno della rinascita greca”, prospettavo un rendimento eccellente per chi avesse avuto fiducia nell’economia greca nel corso di quest’anno. Ecco come è andata a finire.

L’economia, la Borsa di Atene ed i titoli di stato greci
Per l’andamento del pil greco nel 2017 avevo scommesso un centesimo sull’ottenimento di risultati superiori alle aspettative, con una crescita inclusa cioè tra il 3 ed il 3,5 per cento. Tale livello mi sembra ormai molto difficilmente raggiungibile e ciò che potrebbe vedersi realizzato è un pur sempre rispettabilissimo del 2 per cento o poco più.
Per la borsa greca il fondo di cui ho consigliato l’acquisto, l’ETF che replica la borsa di Atene, quotava tra gli 80 e gli 83 centesimi,  ha distribuito 2 centesimi di dividendo a luglio ed oggi quota circa 95 centesimi. Un rendimento di circa il 20 per cento in un anno. Interessante ma non sconvolgente.
Di tutt’altro passo l’andamento dei titoli di stato greci. Le scadenze che consigliavo di acquistare sono state oggetto di uno swap e sono quindi passate dai 60-63 centesimi di euro a 87 per chi non ha aderito allo swap o ai circa 94 per chi ha aderito allo swap. A ciò si aggiunge una cedola di 3 centesimi incassata a marzo. Un rendimento quindi di circa il 50 per cento in 11 mesi per chi non ha aderito allo swap e di circa il 60 per cento in 11 mesi per chi ha aderito.