Capitolo 1 - Perché farlo?
E soprattutto la domanda più interessante, perché farlo ora?
Sul perché farlo c’è poco da dire, il tenore di vita dei futuri pensionati si baserà su tre pilastri. La pensione
obbligatoria, quella cioè che deriva dal versamento dei contributi obbligatori per legge agli Enti previdenziali (I principali Enti Previdenziali sono l’INPS che si occupa principalmente dei lavoratori privati e l’INPDAP che invece si occupa dei lavoratori pubblici) costituisce il primo pilastro della previdenza. ,
Considerato però che in seguito ai fantasiosi tagli ed alle grosse riforme che hanno accompagnato gli ultimi anni della nostra Repubblica la pensione obbligatoria con ogni probabilità non assicurerà da sola un adeguato tenore di vita, i lavoratori possono scegliere di destinare una parte del proprio risparmio alla costruzione di una rendita aggiuntiva.
Questi versamenti aggiuntivi possono essere indirizzati verso il mondo delle forme pensionistiche complementari sottoposte alla vigilanza della COVIP ed assoggettate a costi spesso significativi o utilizzati in forma del tutto autonoma. All’interno delle forme vigilate si distinguono in due categorie: i fondi pensione e i piani pensionistici individuali (PIP).
I fondi pensione costituiscono il secondo pilastro della previdenza e sono istituiti da banche, assicurazioni, SGR e SIM, tutte società che fanno questo a scopo di lucro, ed in particolare con lo scopo di avere loro un lucro.
I fondi possono essere chiusi o aperti. Ai fondi chiusi possono iscriversi solo i lavoratori che soddisfano determinate condizioni o appartengono ad una determinata categoria, ad esempio siano dipendenti di una particolare azienda, svolgano un certo tipo di lavoro.
Ai fondi aperti, invece, può iscriversi chiunque.
I PIP costituiscono il terzo pilastro della previdenza e si realizzano mediante polizze assicurative ovvero con contratti di assicurazione sulla vita a scopo previdenziale che si stipulano con società assicuratrici operanti a scopo di lucro e nel proprio interesse.
Quello che cercheremo di analizzare in questo scritto sarà la possibilità di costruirsi un pensionamento migliore sia sfruttando logiche tipiche del terzo pilastro, ma senza arricchire le società di assicurazione, e sia utilizzando approcci alternativi.
In realtà cominciare a pensare alla pensione comporta una complessiva presa di coscienza della propria situazione reddituale e sociale. Nel cominciare a pianificare il pensionamento ci si rende conto di tutta una serie di aspetti della propria vita economica e finanziaria, intesa come rapporto tra noi e i nostri soldi, che abbiamo sottovalutato finora e che possiamo risolvere, spesso in maniera agevole.
Cominciare ora, qualunque sia la nostra età, ci consentirà di mettere a disposizione del nostro pensionamento più risorse in un futuro che tutti tendiamo a vedere lontano. Ma cominciare ora significherà liberare delle risorse oggi per poter cominciare a vivere meglio da oggi pur continuando a progettare il futuro pensionamento.
La costruzione di una pensione integrativa comincia infatti da una ricognizione e da una “semplificazione” di quello che c’è. Spesso già una prima semplificazione di certi nostri comportamenti assicura un buon ritorno economico, sufficiente a migliorare il nostro tenore di vita, attuale o atteso per il periodo della pensione.
Vedremo cosa, come e perché conviene semplificare.
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