Nella ristretta cerchia di chi si è dedicato a confrontare i
costi della Camera dei deputati e della House of Commons basandosi sulle cifre
reali si sono ormai affermate due scuole di pensiero. L’una ritiene che la
Camera dei deputati costi sensibilmente meno della HoC, con differenze che
arrivano fino ai 50 milioni di euro annui di costo in meno a carico dei
contribuenti italiani rispetto ai contribuenti inglesi. La seconda scuola di
pensiero, cui appartiene anche chi scrive, ritiene che la Camera costi
all’incirca la stessa somma o pochissimo meno della HoC, con un minor aggravio
sulle tasche dei contribuenti di non più di qualche milioncino. Ma entrambe le
scuole si sbagliavano, la Camera costa molto meno della House of Commons, di un
importo compreso tra i 150 e i 410 milioni di euro annui.
La nota. Perché esistono due scuole di pensiero? Stimare le
grandezze non espresse
Ci si chiederà come mai esistano due scuole di pensiero che
partendo dagli stessi dati reali riescano ad arrivare a risultati distanti. Il
punto è che i due “contenitori”, i due bilanci della Camera e della HoC, non
contengono le stesse spese e che quindi, per renderli confrontabili, è
necessario aggiungere o sottrarre delle voci ad uno dei due bilanci, e
trattandosi di grandezze spesso solo stimabili, il risultato cui si arriva è
soggetto ad oscillazioni.
Tra le somme che vanno aggiunte al bilancio che non le
espone (o sottratte al bilancio che invece le espone) ricordiamo, a titolo di
esempio, le pensioni degli ex dipendenti della HoC, che non sono a carico del
proprio bilancio, le indennità dei deputati in carica e le pensioni degli ex
deputati della HoC, anch’esse escluse dal bilancio inglese, i costi della biblioteca, che sono a carico
del bilancio della Camera dei deputati ma sono assenti in quello inglese, i
costi della sicurezza agli ingressi, sostenuti in Italia dal bilancio della
Camera e nel Regno Unito dal bilancio di Scotland Yard.
La notizia. Westminster chiude per vari anni. Miliardi di
sterline in lavori
Ieri sono stati resi noti alcuni dettagli su una serie di
lavori straordinari cui sarà sottoposta la sede della House of Commons. Si
prevede in particolare di tenere chiuso Westminster per un periodo di 6 anni e
di svolgere lavori del costo di circa 4 miliardi di sterline. L’International
Business Times riporta inoltre voci secondo cui sarà impossibile impiegare meno
di 10 anni per completare la ristrutturazione con costi in salita fino ai 7
miliardi di sterline.
Naturalmente il Parlamento continuerà la sua attività, verrà
infatti trasferito, il costo del trasloco non è incluso nei 4 - 7 miliardi di sterline previsti per i lavori, in un edificio nei
pressi di proprietà di un ministero, neanche i costi derivanti dal fatto che il
ministero sarà costretto ad affrontare per fare spazio ai propri uffici in
altre sedi sono inclusi nei 4 – 7 miliardi. Tale edificio sarà adattato alle
necessità di un Parlamento, e neanche i costi dei lavori nella sede temporanea
sono inclusi. Alla fine dei lavori tutto il processo sarà invertito,
riadattamento del palazzo alle necessità del ministero e ritrasloco presso
Westminster sempre con costi ulteriori rispetto ai 4 – 7 miliardi di sterline
preventivati per i lavori.
Come impatta questa notizia sui confronti?
Il bilancio della Camera dei deputati include i lavori sia
di manutenzione ordinaria che di manutenzione straordinaria, che vengono
affrontati anno per anno, il bilancio inglese vedrà invece questo tsunami di
sterline uscire nel giro di pochi anni ricavandone poi la relativa utilità per
numerosi anni. Ci troviamo quindi nella consueta difficoltà di confronto,
avendo scelto le due camere basse di procedere in modi differenti.
Ci viene però in soccorso la HoC che aveva previsto un
progetto alternativo alla chiusura e trasferimento temporaneo; la messa in opera dei cantieri mantenendo in
servizio la struttura. In questo caso i lavori sarebbero costati circa 6 miliardi
di sterline, soggetti anch’essi a rialzo simile a quello previsto per i lavori
a camera chiusa quindi fino ad un massimo ipotizzabile di circa 10 miliardi di
sterline, e sarebbero durati circa 32
anni. Ovvero circa 12 miliardi di euro pagati in comode rate di 375 milioni di
euro annui per 32 anni.
Quindi ai due estremi della stima possiamo mettere i circa 5
miliardi in sei anni della ipotesi migliore ed i circa 12 miliardi in 32 anni
della ipotesi peggiore. Importi, è bene ricordarlo, che sono del tutto
ulteriori rispetto alle somme incluse nel bilancio della House of Commons.
Come far partecipare queste somme ai costi annuali?
Trattandosi di interventi che non riguardano solo una
categoria specifica, e comunque eseguiti in un edificio avente necessità
particolarissime, ritengo di adottare una quota del 3%, ovvero di spalmare le
due somme su 33 anni. Si può quindi stimare che il costo annuo della House of
Commons, allo scopo di effettuare un confronto corretto con il costo della
Camera dei deputati, vada incrementato di una somma compresa tra i 150 ed i
circa 360 milioni di euro annui, specificando che nel primo caso si tratta di
una confronto a parità di risultato mentre nel secondo caso si tratta di un
confronto a parità di scelta.
Il risultato finale
Il risultato finale è quindi, a seconda del tipo di strada
che scegliete e della scuola di pensiero da cui partite, che la Camera dei
deputati costa molto meno della House of Commons, in una misura compresa tra i
150 ed i 410 milioni di euro annui.
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