Eppure la
Corte Costituzionale potrebbe approvare il ricalcolo dei vitalizi in essere
previsto dalla proposta Richetti. Nonostante tutta la rassegnazione e la rabbia
che si leggono nei commenti di chi già sa che la Corte respingerà ma anche
nonostante tutta la preoccupazione di chi pensa che è solo il primo passo per
ricalcolare tutte le pensioni col contributivo i giudici della Consulta
potrebbero percorrere una strada che consentirebbe loro di far passare la,
allora ed eventualmente, Legge Richetti sul ricalcolo dei vitalizi in essere.
Prima però
chiariamo tre punti
L’argomento
vitalizi è delicato quindi chiariamo subito tre punti.
1.
Chi
vi scrive è neutrale nei confronti del ricalcolo a contributivo delle pensioni.
Avendo cominciato a lavorare molto giovane ho diversi anni da calcolare col più
favorevole sistema retributivo, ad esempio quasi tutti i sei anni e spicci che ho
trascorso in una cava di pietre sono anteriori alla Riforma Dini, ma nonostante
ciò ritengo che non sia sbagliato sotto un profilo etico o di parità di
trattamento tra le generazioni il ricalcolo degli assegni ancora da liquidare
con il sistema contributivo. Dovrò lavorare un anno in più per farmi di nuovo
quadrare i conti? Me ne farò una ragione, l’importante è pacificare il Paese
che sembra avviato ad una assurda guerra intergenerazionale. Per il ricalcolo
delle pensioni già in essere ho dei dubbi ma ci può stare anch’esso.
2.
Con
le pensioni calcolate in pieno col sistema contributivo l’età di pensionamento
è, per le casse dell’ente erogatore di pensione, pressoché indifferente. La
pensione che viene riscossa a partire dal 60esimo anno di età è cioè equivalente,
circa, a quella che si riscuoterebbe a 65 o a 70 anni. Incredibilmente questo
concetto appare di difficile comprensione a buona parte dell’italica gente, ed
il motivo è chiaro visto che quasi nessuno è ancora andato col sistema
contributivo puro in pensione, ma all’Inps o all’Inpgi o alla Camera dei
deputati non cambia, come grandezza complessiva, l’esborso in base all’età del
pensionando. La pensione da 800 euro a 60 anni è equivalente a quella da 1.000
a 65 e a quella da 1.300 a 70.
3.
La
Legge Fornero non ha intaccato i diritti acquisiti in quanto le anzianità
contributive precedenti alla sua introduzione continuano, per i cosiddetti
diciottisti che avevano conservato il regime retributivo dopo la Riforma Dini,
ad essere calcolate con il ben più vantaggioso sistema retributivo, con la
proposta Richetti invece verranno ricalcolarti periodi precedenti alla sua
introduzione.
Quale
strada potrebbe percorrere la Corte Costituzionale per far passare la Legge
Richetti
Esiste
la possibilità, secondo me concreta, che, laddove la Legge Richetti riuscisse
come sembra tutto sommato probabile a vedere la luce, la Consulta decida di non
bocciarla.
La
strada che la Consulta potrebbe percorrere è quella di spogliare della qualità
di ‘diritti acquisiti’ quei diritti che siano comunque abnormi rispetto ai
contributi versati. Verrebbe così ad essere salvaguardata, seppur quasi solo
nominalmente, l’esistenza del concetto di ‘diritto acquisito’ ma ne verrebbero
ridotti o quasi azzerati gli effetti.
In
soldoni se un deputato percepisce un vitalizio di 2mila euro mensili ma col
ricalcolo a contributivo gliene spetterebbero 600 in quel caso la Corte
potrebbe affermare che il ‘diritto acquisito’ sia costituito dai 600 euro
mensili mentre i 2mila euro mensili costituirebbero un ‘privilegio acquisito’ e
in quanto tale non degno di tutela. Sulla presenza della dizione ‘privilegio
acquisito’ nella sentenza della Consulta sto facendo alcune piccole scommesse
con gli amici.
E
le altre pensioni?
E’
del tutto evidente che una sentenza del genere aprirebbe le porte ad un
ricalcolo generalizzato delle pensioni di tutti. Il ‘contagio’ potrebbe essere
progressivo con le due camere che ricalcolano le pensioni anche dei propri
dipendenti, sono gli stessi enti previdenziali che hanno ricalcolato i
vitalizi, ricalcolo che si estenderebbe agevolmente ai dipendenti pubblici, la
gestione ex Inpdap dell’Inps è in rosso profondo, e poi a tutti i dipendenti
pubblici e privati, è lo stesso ente previdenziale che ha ricalcolato le
pensioni dei pubblici.
Il
contagio potrebbe essere anche immediato con la mina del ricalcolo lanciata in
una platea di vecchietti tra le scene di giubilo, comprensibilissime, dei più
giovani.
In
realtà la porta del ricalcolo, seppur aperta, potrebbe anche restare
inutilizzata ma personalmente mi sembra davvero difficile crederlo. Tutto
dipenderà dal livello di autonomia residua di cui godrà il nostro Governo se
dovesse fronteggiare un peggioramento netto dei conti del Paese.
Ma
siamo in Italia e al peggio non c’è mai limite
Ci
sono però alcuni analisti che hanno ventilato la possibilità che dietro la
proposta Richetti ci sia un astutissimo piano predatorio.
Il
meccanismo sarebbe composto, più o meno, così.
Si
approva una legge durissima ed assolutamente integralista per la riforma dei
vitalizi dei parlamentari.
Subito
dopo si approva, sull’onda dell’entusiasmo popolare, una norma che riduce
sensibilmente le pensioni, anche quelle in essere, collegandone il ricalcolo in
maniera molto meno dura a variabili simili al ricalcolo col contributivo, ad
esempio età al pensionamento o montante contributivo al momento del
pensionamento.
Dopodichè,
con moltissima calma, arriva la sentenza della Corte che boccia la Richetti in
quanto troppo integralista ma afferma che l’avrebbe salvata se solo fosse stata
meno integralista, se avesse ricalcolato in maniera meno dura i vitalizi, ad
esempio se avesse adottato il sistema utilizzato per il taglio delle pensioni
degli altri cittadini.
La
situazione a tale momento sarebbe taglio ai vitalizi illegittimo e assegni
pagati integralmente incluso arretrati. Taglio alle pensioni legittimo e
assegni decurtati. Inizio di una nuova interminabile discussione su come
effettuare i tagli nel poco tempo rimasto fino alla fine della legislatura, non
la presente ma come minimo la prossima.
Tale
fascinosissima ipotesi ha però una pecca gravissima che ne smonta totalmente la
credibilità, si baserebbe infatti sulla presunta capacità dei Grillo e dei
Salvini, dei Renzi e dei Berlusconi di programmare a scadenze temporali
lunghissime, al di là dello scibile umano, addirittura dopo le prossime
elezioni.
Francamente
mi sembra impossibile
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