Dopo la conclusione del periodo di riduzione degli stipendi
della Camera i quasi 1.100 dipendenti di Montecitorio torneranno a stipendio
pieno. Come di consueto ha riscosso un certo successo lo stipendio dei
barbieri, citati in pressoché ogni pezzo sul costo eccessivo della politica.
Ma, basandosi sui numeri reali, questi celeberrimi barbieri costano
alla collettività circa 20mila euro annui, costo complessivo di tutti i
barbieri in servizio alla Camera dei deputati, un costo davvero limitato rispetto
allo spropositato fascino che questi tre signori di mezza età esercitano sui media
italiani. Ma vediamo in dettaglio quali sono le componenti di questo costo.
Stipendi lordi contro stipendi netti
Trattandosi di dipendenti pubblici considerare come costo lo
stipendio lordo è, per dirlo in maniera atecnica, una cosa da totali imbecilli.
Nel bilancio pubblico avrai infatti lo stipendio lordo
incluso nelle uscite a cui corrispondono le imposte e tasse che vengono
trattenute al dipendente nelle entrate. Se il dipendente cessasse di esistere si
smetterebbe di pagare lo stipendio lordo e di incassarci le relative
trattenute; ovvero il risparmio sarebbe pari al solo stipendio netto.
Contributi oppure pensioni?
Come noto la Camera dei deputati non solo eroga lo stipendio
ai propri dipendenti in servizio ma anche la pensione ai propri ex dipendenti e
quindi, del tutto ovviamente, accipicchia lo capirebbe anche un idiota, non
versa ad altri Enti i contributi previdenziali relativi alle pensioni dei
propri dipendenti in servizio.
Nonostante ciò, giuro che è vero, ho sentito davvero
includere i contributi pensionistici nel costo dei dipendenti della Camera, una
cosa priva di senso e totalmente inutile.
Se l’obiettivo fosse, e sottolineo fosse, conoscere il costo
annuo complessivo del personale Camera andrebbe infatti calcolato il VAN, il
Valore Attuale Netto, della quota di pensione aggiuntiva che il dipendente
matura anno dopo anno. Ovviamente, e anche questo lo capirebbe anche un idiota
che si trovasse a passare di lì per caso, va considerata la pensione netta, in
quanto le imposte e tasse tornano al bilancio dello Stato, e lo so che lo
abbiamo già detto ma è meglio ripeterlo.
E perché non vengono calcolati gli incassi?
A cavallo del labile confine che separa la totale idiozia
dalla plateale malafede si posiziona chi calcola il costo dei barbieri ma si
dimentica, oooops, di mettere nel conto le somme che vengono incassate. Il
servizio è infatti a pagamento e vengono incassati dei soldini che andrebbero
inseriti nel conto sempre che si desideri conoscere il costo reale a carico
della collettività di questi barbieri.
E adesso facciamoci due conti
I dipendenti addetti alla barberia sono tre e nel 2016 hanno
percepito uno stipendio annuo medio di poco superiore ai 30mila euro. Il totale
del costo del lavoro è quindi circa 95mila euro annui per tutti i dipendenti
della barberia.
A questo va aggiunto il VAN della quota di pensione maturata
nell’anno. Su questo impatta in maniera relativamente limitata il fatto che
come noto non si applica in pieno la Riforma Fornero ai dipendenti della Camera
ma una sua versione leggermente peggiorata in termini di età pensionabile,
attualmente più elevata per i dipendenti della Camera, e di obbligo di
calpestio, cioè l’obbligo di assicurare comunque un certo numero di anni di
servizio alla Camera, e quindi la permanenza in servizio, anche se si sono già
raggiunti i 42 anni di contributi pensionistici.
La quota di pensione netta che hanno maturato i tre è pari a
circa 500 euro annui, e sottolineerei che si tratta di una cifra annua pro
capite.
Il VAN di questa poderosa rendita che verrà maturata tra
poco meno di 20 anni può essere stimato in circa 3.500 euro per ciascuno dei
tre.
Ma facciamo i gran signori e arrotondiamo a 4.000.
Il costo totale del personale arriva quindi alla bella
cifretta di 107mila euro annui, così composto 95mila euro gli stipendi netti
erogati a tutti gli addetti alla barberia, 12mila euro il VAN complessivo delle
pensioni che verranno erogate ai dipendenti della barberia.
A questa somma vanno ancora aggiunte le spese per acquisto
di materiale di consumo, acqua, energia elettrica e minuzie varie che possiamo
stimare in circa 3mila euro annui.
E con questo siamo arrivati alle uscite complessive, circa 110mila
euro.
A queste uscite corrispondono entrate, i soldi cioè che
deputati e giornalisti hanno pagato per farsi tagliare i capelli o per la messa
in piega, pari a circa 90mila euro.
Il costo complessivo di tutti e tre i barbieri della Camera
è quindi pari a 110mila euro meno 90mila.
Il costo complessivo annuo di tutti i barbieri della Camera?
20mila euro
Quindi il costo complessivo dei barbieri di Montecitorio è di
circa 20mila euro annui. Una cifra certamente esigua ma che con qualche
accorgimento si potrebbe azzerare o addirittura trasformare in una fonte di
risorse per la Camera, ad esempio ampliando la platea dei potenziali clienti.
Ad oggi infatti il servizio di barberia è riservato ai parlamentari, ai
giornalisti e ad un gruppo ristrettissimo di consiglieri parlamentari della
Camera. Basterebbero tre o quattro tagli
di capelli in più al giorno, 60 o 80 euro di incassi giornalieri in più, per
trasformare la barberia in una fonte di finanziamento.
A proposito
Nel calcolo del costo complessivo sono stati esclusi due
grandezze, l’ammortamento del le attrezzature e dell’arredo del locale, che è
antico ed i cui arredi sono quindi pienamente ammortizzati, e il costo
opportunità della locazione di un locale piccolo ma centralissimo che non è
stato valorizzato in quanto l’ipotesi di locare un ambiente interno di un
edificio istituzionale sarebbe difficilmente praticabile.
Le parole per mentire
Tenete però presente che non tutti quelli che calcolano il
costo dei dipendenti della Camera a carico della collettività si basano sullo
stipendio lordo e aggiungono i contributi per mera incapacità, idiozia o
ignoranza. Esiste purtroppo anche una parte di persone, che si auspica
ridottissima, che potrebbe ‘decidere’ di farlo nella speranza di guadagnarci
qualcosa, qualche click, qualche soldo, qualche copia venduta.
In quest’ultimo caso potrebbero anche essere abbastanza
astuti da utilizzare forme avanzate di presa per i fondelli, vediamone
qualcuna:
1 - Il costo dei dipendenti, come emerge dal bilancio della
Camera.
Le entrate correlate a quel lordo sono infatti su un altro
bilancio e così vengono eliminate dal calcolo.
2 – Lo stipendio, a fine carriera, può arrivare a questa
cifra, seguita da una cifra surreale.
Di solito viene inserito come ‘fine carriera” un livello che
i tre barbieri della Camera raggiungerebbero tra gli 80 e i 200 anni di età.
3 – Allo scopo di effettuare un confronto col privato
aggiungiamo, come previsto appunto per il privato, questo o quest’altro
importo.
E che cosa si ottiene aggiungendo al costo di un dipendente
un numero arbitrario? Un numero inventato ma abbastanza grande da essere
confrontabile anche se purtroppo non significa nulla.
In conclusione
Buona campagna elettorale a tutti
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