Pochi Paesi al mondo sono riusciti a comprendere fino in fondo quanto l’ignoranza, l’inettitudine, l’affidarsi ad un comico sia pericoloso per la democrazia.
L’Italia non è tra questi Paesi.
Ancora.
Dopo il pezzo del Fatto Quotidiano, firmato da tal Papotto, è infatti andato all’assalto delle Istituzioni Maurizio Crozza.
La scusa è la medesima, la banca che ha vinto la gara a Montecitorio offre un tasso attivo sui depositi del 5,6 per cento, il tasso di mercato oggi è su quei livelli con banche che offrono tassi al 5 per cento ed altre con offerte anche migliori con tassi al 4 per cento con cashback di un altro 4 per cento. Ma, attenzione, per motivi del tutto oscuri, basandosi su uno studio risalente a tempo addietro (forse a quando le banche non avevano ancora alzato i tassi?) pare ci siano persone che accettano sul conto su cui accreditano lo stipendio tassi attivi dello 0,20 per cento.
Per motivi ugualmente oscuri i nostri media hanno deciso che chiedere l’applicazione di tassi di mercato a chi ancora prende lo 0,20 non fosse una battaglia degna di essere combattuta e si sono scagliati contro i parlamentari, rei di incassare un prezzo, oggi, di mercato.
Sull’argomento io e d i miei colleghi con cui ho affrontato l’argomento siamo ormai spaccati in due fronti, uno cattivista, ahimè maggioritario, ed uno buonista a cui mi onoro di appartenere.
Secondo i cattivisti
è impossibile che l’assalto alle Istituzioni non sia coordinato in qualche modo, è talmente facile trovare conti correnti con condizioni simili che nessuno è così sciocco da esporsi a tali figure barbine.
E’ impossibile che non si siano accorti da un paio di anni a questa parte l’inflazione ed i tassi sono saliti non poco e lo dimostra la scelta di un dato per il confronto che relativo a mesi e mesi fa e non all’attuale situazione di mercato. La scelta di quel dato “vecchio” del tasso attivo e non di un dato aggiornato e disponibile ai privati denoterebbe, affermano i cattivisti, una certa astuzia ed una buona dose di malizia.
Ed anche la scelta del dove indirizzare odio e rivendicazioni non sarebbe casuale ma causale, scatenare i cittadini con le Istituzioni e non contro le banche a nessuno verrà in mente, a nessuno dovrà venire in mente di chiedere alla sua banca di portare il tasso attivo a livelli di mercato.
Rientrerebbe in questo unico disegno, sempre secondo i cattivisti, anche l’innalzamento del livello di aggressività che esprime il Crozza con quel suo “entrare a Montecitorio con le ruspe e trasformarlo in un ristorante da asporto” fin troppo simile al “farò di quest’aula sorda e grigia bivacco di manipoli” sembra essere parte di un copione più grande e già scritto.
Un copione che insegna ai cittadini a prendersela con i politici che non si sono opposti a questa “enorme porcata” (così definisce il Crozza l’aver chiesto ed ottenuto tassi di mercato), aggredite le Istituzioni democratiche, radetele al suolo, l’importante è che non chiediate un tasso di mercato alla vostra banca.
Secondo me ed i buonisti le convizioni dei cattivisti sono destituite di ogni fondamento.
Sono Crozza ed il Fatto Quotidiano, non credo ci si possa attendere molto da questi due attori della vita sociale italiana, tra l’altro uno è un attore comico (per evitare fraintendimenti preciso che l’attore comico è il Crozza). Da loro molti cittadini non si attendono una ricerca totalmente onesta, priva di preconcetti e raccontata in maniera seria ed equilibrata, da una parte perché in fondo è un comico e dall’altra visti i precedenti giudiziari.
Ma soprattutto andrebbe segnalato come, all’uopo di attaccare le Istituzioni democratiche nazionali, ormai anche i professionisti del settore si debbano attaccare a dati di consistenza estremamente dubbia, il tasso di mercato è troppo verificabile dal singolo. Quasi quasi rimpiango i celebri confronti tra il costo della Corte Costituzionale italiana e della “omologa” inglese, almeno ci si divertiva un pochino.
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