giovedì 25 aprile 2024

I conti correnti di Montecitorio, i tassi di mercato e i danni che fanno i giornalisti

 

Un tizio su uno di quegli oggetti di carta che taluno chiama giornale ha pubblicato una strana storia.

Il foglio di carta si chiama Il Fatto Quotidiano.

Il tizio si chiama Giuseppe Papotto e mi dicono che faccia, nientedimeno, il giornalista.

Allora la storia in sintesi è questa, secondo il Papotto, che pare faccia il giornalista, esiste una Banca Intesa che ha offerto una convenzione alla Camera dei deputati offrendo tassi sui saldi attivi di conto corrente sconvolgenti, addirittura il 5,625 per cento.





 Tralasciamo per carità di patria il dettaglio che Banca Intesa ha cessato di esistere nel lontano 2007 e concentriamoci sul dato del tasso d’interesse, perché è quello che fa più danni.

Basta infatti fare una elementare ricerca su uno dei numerosi siti che confrontano mutui, conti bancari, assicurazioni per scoprire che ci sono diverse banche che offrono tassi sul conto corrente intorno al 5 per cento a privati. Ovvero se un singolo cittadino apre un conto presso una di queste banche gli danno il 5 per cento, ovviamente il discorso cambia per le convenzioni se infatti tutti i duemila, tremila dipendenti di una azienda o di un ente “vanno insieme in banca” avranno maggior potere contrattuale e spunteranno, come effettivamente sta succedendo con tutti i rinnovi di convenzioni, tassi più alti.

Aggiungo una nota per il signor Papotto, sia chiaro, non è che devono andare in banca tutti insieme, basta che ci va il tizio che poi firma la convenzione.

MA DICEVAMO DEI DANNI.

Ma dicevamo dei danni, in un Paese in cui l’ignoranza finanziaria la fa da padrone uno scritto del tal Papotto, che mi dicono faccia il giornalista, ha avuto effetti principalmente su tre attori:

-          -  L’Istituzione ed i suoi membri, che hanno subito un attacco per avere ottenuto dei tassi di mercato, ovviamente l’ennesimo attacco ha avuto il consueto sciame di cavallette al seguito al grido di  “chiudiamo il Parlamento, decimiamo i parlamentari ecc.ecc.” ma ciò è evidentemente una coincidenza ;

-         -   I cittadini, che vedono alimentata la loro vena antipolitica ed antisociale sulla base di notizie inventate od esagerate relative alle Istituzioni e qui come dimenticare i celebri confronti tra i costi complessivi della Camera dei deputati ed i costi della House of Commons riportati in uno della mezza dozzina di bilanci su cui grava la HoC. Naturalmente il fatto di presentare come un assurdo privilegio o come una qualche forma di mazzetta quello che è effettivamente un qualcosa che è alla portata di tutti oltre ad indebolire l’Istituzione indebolisce il cittadino nei suoi rapporti con la banca. Il privato che va in Banca a chiedere di avere il tasso di mercato (che sui siti comparatori è al 5 per cento) si sentirà astutamente dire dallo sportellista che quelli sono tassi assurdi, inesistenti, si tenesse stretto lo 0,80 che gli stanno offrendo. Ma questo è evidentemente una coincidenza.

-        -   Le banche, fossi un banchiere avrei stappato fiumi di bollicine alla lettura dell’articolo del Papotto, che sembra proprio sia un giornalista. C’è infatti davvero tanta gente che da’ affidamento a quanto scritto su testate quali Il Fatto Quotidiano e che si presenterà agli sportelli non per avere il 5 per cento delle migliori offerte attualmente disponibili ma lo 0,30 o 0,50 che un articolo del genere presenta come il tasso di mercato attuale. Un articolo che è un regalo immenso fatto alle banche, cui viene data una immensa forza contrattuale del tutto immotivatamente e del tutto gratuitamente. Ma questa è evidentemente una coincidenza.

Una precisazione. Ho ripetuto più volte la parole coincidenza e ciò potrebbe portare a pensare l’esatto contrario, cioè che io ritenga l’autore del pezzo una sorta di venduto ai poteri forti, che nell’attuazione di un disegno maligno danneggia le Istituzioni democratiche del Paese ed i cittadini in favore delle banche. Assolutamente no. Secondo me non ci sono influenze dei poteri forti in nessun modo esercitate sull’autore del pezzo.

Molto più semplicemente il Papotto, che credo si possa definire giornalista a pieno titolo, ha esercitato la sua professione con quella che sembra essere una robusta dose di sciatteria e superficialità evitando accuratamente di procedere a qualsiasi ricerca ed approfondimento, cosa che lo avrebbe costretto innanzitutto a lavorare e poi a smentire le sue convinzioni preconcette. Cose che evidentemente non rientrano nella sua indole.

Noi intanto, cittadini, membri delle Istituzioni e, soprattutto, NON BANCHIERI ci teniamo il danno inflittoci in favore delle banche. Come detto è evidentemente una coincidenza.

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