Il Presidente
del Consiglio ha annunciato un intervento sulle pensioni minime, giudicate
troppo basse, ma ha taciuto l’effetto collaterale di tale aumento. Numerosi
lavoratori accederanno infatti a pensione più tardi proprio a causa di questo
aumento. Ma, attenzione, in questo caso si parla proprio di un automatismo,
vediamo perché.
Pensione di
vecchiaia per chi ha cominciato a lavorare dopo il 1 gennaio 1996
La pensione a
questa classe di lavoratori spetta al compimento dei 70 anni con 5 anni lavoro
o al compimento, dal 2019, dell’età di 66 anni e 7 mesi ma con 20 anni di
contribuzione ma solo se “l’importo della pensione risulta non inferiore a 1,5
volte l’importo dell’assegno sociale (c.d. importo soglia) “
Perché scatta
il ritardo
Oggi
l’assegno sociale è pari ad euro 448,52 per 13 mensilità, 5830,76 euro annui.
Un lavoratore che compia l’età minima per il diritto alla pensione di
vecchiaia, ricordiamo 66 anni e 7 mesi dal 2019, e che abbia maturato 25, 30 o
35 anni di contribuzione potrà quindi andare in pensione se, e solo se, la
pensione sia 1,5 volte l’assegno sociale. Quindi potranno realmente accedere a
pensione i lavoratori la cui pensione sia superiore a 728,84 euro mensili, 8.746,14 euro annui (cioè 5830,76 per 1,5).
L’intervento
promesso da Renzi, l’innalzamento dei trattamenti minimi e sociali, comporta
però l’innalzarsi della quota di soglia minima.
Se ad esempio
l’assegno sociale venisse alzato di una cinquantina d’euro, portandolo a 500
euro mensili, 6.500 euro annuali, il livello di soglia passerebbe a 9750 euro
annuali, un incremento di oltre mille euro annuali.
I più colpiti
sarebbero quindi i lavoratori con bassi redditi o con carriere discontinue, che
si troverebbero ‘incastrati’ al lavoro, con contributi sufficienti per avere
una pensione più alta della pensione sociale ma insufficiente per fare scattare
l’assegno vero.
Una soluzione
La soluzione
più semplice sarebbe il superamento, l’abolizione della soglia minima, se un
lavoratore con 25 anni di contributi ha maturato il diritto ad una pensione
anche di poco superiore all’assegno sociale dovrebbe avere il diritto di
smettere di lavorare, resterebbero in piedi i 20 anni di contributi ed i 66
anni e 7 mesi, francamente non mi sembra poco.
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