Interessanti i dati relativi alla crescita dei Pil nei Paesi europei nel primo trimestre del 2018. Si conferma una buona crescita per l’area Euro, una crescita in accelerazione per la Grecia ed asfittica per l’Italia.
Qualche dato
L’area Euro cresce nel primo trimestre 2018 dello 0.4 per cento congiunturale, rispetto al trimestre precedente, e del 2,5 per cento tendenziale, nei confronti del primo trimestre 2017.
L’Italia cresce dello 0.3 per cento congiunturale e del’1,4 per cento tendenziale.
La Grecia cresce dello 0,8 per cento congiunturale e del 2,3 per cento tendenziale.
La Germania 0,3 e 2,3.
La Francia 0,2 e 2,2.
Il Regno Unito 0,1 e 1,2.
Gli USA 0,5 e 2,8.
Da notare quindi la accelerazione nel primo trimestre 2018 della Repubblica Ellenica che lancia forti segnali di vitalità e per cui i primi dati sull’andamento dei flussi turistici fanno prefigurare risultati ancor più brillanti nel secondo trimestre.
Rilevante anche l’asfissia della crescita italica, che è invece in attesa di scontare gli eventuali effetti della profonda incertezza politica verificatasi nel secondo trimestre.
Da notare la differenza dinamica tra le crescite annuali greche e tedesche. La Germania fa infatti più 2,3 per cento annuale di cui 0,3 nel quarto trimestre del periodo mentre la Grecia fa segnare il medesimo 2,3 per cento annuale di cui ben lo 0,8 per cento nell’ultimo trimestre del periodo. Una differenza di velocità d’uscita davvero notevole.
I contenuti della crescita
Da notare anche le differenze tra i contenuti della crescita italiana e greca. In Grecia aumentano le esportazioni, diminuiscono le importazioni e un pochino i consumi. In Italia aumentano un pochino i consumi e diminuiscono importazioni ed esportazioni. Un segnale preoccupante per il nostro Paese.
Dalla Germania arriva qualche dubbio
In un articolo dettagliato del quotidiano finanziario Handelsblatt sottolinea come i dati economici della Grecia nascondano delle trappole, secondo Handelsblatt infatti la crescita inaspettatamente elevata del PIL sarebbe dovuta principalmente alle esportazioni di beni e servizi, che fanno segnare più 7,6% rispetto allo scorso anno. Ma ci sono anche ombre con i consumi che sono diminuiti dello 0,3% rispetto all'anno precedente e gli investimenti che sono calati del 10,4% rispetto al trimestre precedente e del 28,1% rispetto all'anno precedente.
E quindi
L’Italia continua ostinatamente a non crescere e i piccoli passettini fatti finora potrebbero andar persi nella nebbia dell’incertezza del secondo trimestre. La Germania sembra meno brillante e destinata a perdere lo smalto della crescita degli scorsi anni. La Grecia promette di andare oltre le previsioni di crescita e di dare ancora grandi soddisfazioni ai pochi valorosi del Gruppo Sirtaki, coloro che hanno investito in titoli greci quando tutti ne fuggivano.
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