Lo spread, la differenza di rendimento tra i titoli di stato
italiani e quelli attualmente di riferimento, quelli tedeschi, ha comodamente
preso possesso del centro palcoscenico, luogo dove resterà nei prossimi mesi. E
visto che spesso, quando si parla di spread, si sente ripetere la litania “la
Grecia è vicina” è forse il caso di notare come ormai la domanda relativa
all’andamento degli spread italiano e greco non è più se avverrà il sorpasso,
ma quando.
E a quest’ultima
domanda, quando lo spread italiano sorpasserà quello greco, ipotizziamo una
risposta. Il sorpasso potrebbe infatti avvenire entro il tramonto di questa
dell’estate, o meglio entro la fine del mese di settembre.
Qualche dato.
In questi giorni lo spread
dei titoli di riferimento italiani a dieci anni nei confronti dei Bund tedeschi
di pari scadenza ha avuto qualche sobbalzo ma ha girato intorno ai 190 punti
base che sarà il livello che utilizzeremo qui. Anche il titolo greco con
scadenza decennale ha avuto sobbalzi ma con uno spread che si è aggirato
intorno ai 380 punti base. E’ certo utile ricordare che lo spread è espresso in
punti base, ovvero in centesimi di punto percentuale, ad esempio se il titolo
di riferimento paga lo 0,37 per cento ed io ho uno spread di 50 allora pagherò
0,87 per cento infatti 87 centesimi è uguale ai 37 centesimi del titolo di
riferimento più i 50 dello spread.
Le tre possibili modalità di
sorpasso
Sono tre le modalità in cui
potrebbe avvenire il sorpasso, con improvviso rialzo dello spread del nostro
Paese, con un improvviso ribasso dello spread ellenico o infine, ed è la
soluzione meno cruenta e più probabile, con uno spostamento di entrambi gli
indici in direzioni opposte, il nostro spread in salita e quello greco in
discesa, tali da farli incontrare lungo il cammino.
Prima ipotesi. Un nostro balzo
E’ piuttosto improbabile che
nei prossimi mesi il nuovo Governo riesca a compiere azioni ed atti
particolarmente invise ai mercati. L’effetto quindi dovrebbe limitarsi agli
esiti di annunci, seppur roboanti. Il rischio reale, quello davvero impattante,
sarebbe relativo alla possibilità di un downgrade da parte delle agenzie di
rating, cosa che per una normativa piuttosto agghiacciante e che meriterebbe
ampiamente una profonda modifica, impedirebbe alla BCE di continuare ad
acquistare i nostri titoli di Stato all’interno del programma di quantitative
easing. Ciò causerebbe una impennata clamorosa dello spread. Ritengo comunque
che questa ipotesi abbia una probabilità di realizzazione davvero marginale.
Seconda ipotesi. Un tracollo
dello spread greco
Anche se ormai la Grecia ha i
conti pubblici decisamente migliori dei nostri con un avanzo finale di
amministrazione, una crescita quasi doppia rispetto alla nostra ed il rapporto
debito/Pil che sembra destinato ad incanalarsi verso una discesa piuttosto
rapida l’unico modo in cui si potrebbe realizzare un vero tracollo dello spread
sarebbe l’ammissione dei propri titoli al QE della BCE. Questa ipotesi
sembrerebbe ancora lontana in quanto i titoli non godono ancora del rating
adeguato per l’acquisto da parte degli uomini di Mario Draghi. Anche questa
ipotesi sembra quindi decisamente improbabile.
Terza ipotesi. L’incontro a
metà strada
Il sentiero dei due spread
sembra essere avviato ad un incontro a metà strada. Da parte nostra le
incertezze sulla formazione del Governo hanno pesato finora e da ora in poi
potrebbero invece pesare le certezze. Da parte greca invece sembrerebbe
avviarsi una stagione estiva ancora foriera di record turistici, nuova
occupazione, fatturato ed entrate tributarie. A dare l’aiuto finale potrebbe
inoltre intervenire una uscita più o meno controllata dal programma di aiuti ed
una ridefinizione di alcuni aspetti del debito istituzionale, in particolare
rispetto a rimborsi e periodo di grazia degli interessi, che ne aumenterebbe la
sostenibilità senza intaccare il totale nominale. D’altra parte il Fondo
Monetario Internazionale ha già affermato che il debito greco è sostenibile
fino al 2030, mentre nella mia personale opinione con qualche piccolo
aggiustamento lo sarà molto più di quello italiano.
E quindi
Il sorpasso dello spread
italiano contro quello greco entro la fine del mese di settembre è un evento
estremamente probabile, ma non certo. Non avrebbe effetti disastrosi, se non
per il dito indice, che potrebbe diventare lievemente ipertrofico, di chi lo
punta e dice “faremo la fine della Grecia”; e non avrebbe effetti disastrosi
perché potrebbe avvenire su livelli tutto sommato ancora accettabili, il grosso
del problema infatti sorgerebbe in caso di downgrade del rating.
In ogni caso, anche laddove
questo sorpasso avvenisse, non diventerebbe comunque conveniente per chi lavora
in Italia investire in titoli di Stato del nostro Paese.
Nessun commento:
Posta un commento