I dati Istat sull’occupazione
pubblicati oggi vanno letti e compresi con particolare attenzione. Nonostante
un piccolo aumento dei disoccupati sono infatti dati leggermente positivi, è
solo necessario approfondirne i contenuti.
Prima di tutto
qualche definizione
Ai fini della elaborazione
delle statistiche sull’occupazione l’Istat divide la popolazione in età da
lavoro, che convenzionalmente è quella compresa tra 15 e 64 anni di età, in tre
gruppi, gli occupati, i disoccupati e gli inattivi.
Gli occupati
sono coloro che un lavoro lo hanno, i disoccupati sono coloro che un lavoro lo
cercano e gli inattivi sono coloro i quali un lavoro non lo hanno né lo
cercano.
Ad esempio gli
studenti universitari che non cercano lavoro sono considerati inattivi, ciò
spiega come mai nella fascia di età tra i 15 ed i 24 anni il tasso di
inattività è intorno al 74 per cento.
E’ questo terzo
gruppo, quello degli inattivi, che riserva qualche sorpresa in quanto il suo
numero è escluso dal conteggio della forza lavoro ed è dalle sue variazioni che
può derivare un aumento della disoccupazione in presenza di dati positivi.