Robinson Crusoe è uno di quei libri in cui non si può non imbattercisi. Fumetti, cartoni, libri per ragazzi, riduzioni di vario genere sono state pubblicate da quando, nel lontano 1719, Daniel Defoe diede alle stampe la sua opera di maggior successo.
Come talvolta accade la diffusione dell'opera ha in qualche modo appannato l'opera stessa che oggi viene letta di rado nella sua versione integrale tanto da essere diventata quasi difficile da trovare sugli scaffali di una libreria soffocata, appunto, da riduzioni e storie ad essa ispirate.
Personalmente mi sono andato a pescare un'edizione di una quindicina di anni fa della Oxford University Press.
Il testo riportato è quello fissato nel 1972 da J. Donald Crowley dopo una accurata ricerca e va considerato quanto di più vicino alle intenzioni dell'Autore.
Il libro ha una fortissima caratterizzazione "etica", dovuta alla sua caratterizzazione puritana e biblica, è proprio allo studio della Bibbia che dedicherà tanta parte della sua vita il celebre naufrago.
E la narrazione è spesso arricchita, colorata ed interrotta da riflessioni sul proprio sè e sul proprio rapporto con la vita e con Dio del protagonista.
Insomma un libro più interessante da leggere di una delle sue innumerevoli riduzioni ed adattamenti ma anche un pochino più noioso. Un grande ed imperdibile classico della letteratura europea.
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