mercoledì 2 ottobre 2024

Sottomissione di Michel Houellebecq

 Ad essere ottimisti, ed io lo sono, possiamo ancora inserire quest'opera nel genere della fantapolitica.

Uscito in Francia il 7 gennaio 2015, il giorno dell'attentato a Charlie Hebdo, descrive l'ascesa al potere, in Francia, di un partito musulmano, la "Fratellanza musulmana".





Il regime islamico molto attenuato che viene a crearsi lascia i francesi piuttosto liberi di sottomettersi felicemente ad una Sharia piuttosto addolcita.


Potrebbe lasciare interdetti il fatto che tra i pochissimi settori in cui l'impatto del nuovo governo risulta più forte ci sia l'istruzione ma la spiegazione che ne dà l'autore per bocca di un amico del protagonista è semplice.

"Per loro l'essenziale è la demografia, e l'educazione; la sottopopolazione che dispone del miglior tasso di riproduzione, e che riesce a meglio trasmettere i suoi valori trionfa; ai loro occhi è tutto qua, l'economia, la geopolitica non sono altro che polvere negli occhi; chi controlla i bambini controlla il futuro."

Il libro è ben scritto e ben narrato ed è stato gradevole da leggere anche per uno come me che non ama particolarmente Houellebecq.

Il protagonista, François, riesce a risultare particolarmente antipatico forse anche per il suo essere come noi non vorremmo essere mai ma come ci ritroviamo, di tanto in tanto, ad essere. Stanco, annoiato, sconfitto, perdente, miserabile. Un anti eroe che conduce una vita qualsiasi e che è disposto a piegarsi.

Nel complesso un gran bel libro 

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