venerdì 18 marzo 2016

Camera dei deputati. Si discute di abolizione del diritto di sciopero

Camera dei deputati. Si discute di abolizione del diritto di sciopero

Nel tempo libero, quasi distrattamente, alla Camera dei deputati si sta discutendo dell’abolizione del diritto di sciopero o, per essere più precisi, del totale svuotamento del diritto, nella trasformazione dello sciopero in un atto formale cui è fatto divieto di impattare sulla produzione o, nientedimeno, sul prestigio del datore di lavoro.
Allo stato attuale l’abolizione non verrebbe applicata a tutti i lavoratori italiani, ma a sentire le dichiarazioni di molti politici che vorrebbero rendere quanto più vicini possibili il trattamento dei lavoratori oggetto della riforma e tutti i lavoratori italiani, potrebbe passare davvero poco tempo prima di un allargamento di tale singolarissima normazione a tutti i cittadini italiani.


A chi è rivolto (per adesso)


mercoledì 9 marzo 2016

Allarme Verità. Allarme rosso alla buvette della Camera. Ad un giornalista gli è scappato di dire la verità

Dopo giorni di durissime polemiche giornalistiche, dopo una sfilza di notizioni sulla reazione dei deputati al ritocco del listino della buvette è successo l'impensabile, ad un ingenuo giornalista gli è scappata. Davvero, gli è scappata proprio, ha detto quella cosa lì, quella che spesso è meglio evitare.
Ha detto la verità.
Molti si chiedono come gli sia passato per la testa ma l'ha fatto.

Antonio Pitoni del Fatto Quotidiano così, dal nulla, ha scritto per il miliardesimo pezzo sulla buvette, il seguente incipit:

Alla fine a lamentarvi siete stati più che altro voi”, confida un dipendente della buvette indicando il passi da giornalista in bella mostra sul taschino della giacca di un collega."

Ma come, ma qui si corre il rischio di mandare ramengo anni e anni di propaganda, anni e anni in cui si è ripetuto che i deputati sono cattivi ed i giornalisti buoni (i dipendenti della Camera non avendo accesso alla buvette sono esentati da questa polemica) ma se lo legge qualcuno e incomincia ad avere dei dubbi, e se dopo i dubbi arrivassero approfondimenti e domande e se dopo........
 Stai tranquillo Tonì, non succederà nulla, non se ne accorgerà nessuno, io però la pagina web me la salvo, ogni tanto me la andrò a rileggere

Se volete la pagina del Fatto è qui

Sindacati e Reggia di Caserta. E se la celebre lettera la leggessimo?

 Da giorni rimbalza sui media la ‘notizia’ della lettera dei sindacati al direttore della Reggia di Caserta centrata sul fatto che il direttore stesso lavora troppo e questo ai sindacati non starebbe bene.
Una notizia succosa su cui si è gettato a capofitto anche il presidente del Consiglio, ma una notizia che sembra troppo bella per essere vera, frutto più di una invenzione che del lavoro di un qualsiasi sindacalista di periferia.
Compito dei giornalisti è però quello di raccontare la verità, non di crearla, e quindi ci siamo presi la briga di  leggere questa famosa lettera ed il risultato è stato quello di realizzare, ancora una volta, della differenza immensa tra la narrativa filorenziana e la realtà su cui quella stessa narrativa è basata.
Ma è davvero incentrata sul direttore della Reggia?
In realtà la lettera solleva quattro questioni, nessuna delle quali attinenti all’orario del direttore, due questioni sono squisitamente tecniche, la richiesta di attivare il nuovo sistema di rilevazione delle presenze e la segnalazione che “il Direttore disattende l’attuale legislazione che lega l’apertura degli spazi museali in funzione del numero degli addetti”.