Già all'epoca in cui era in gran voga la lotta alla politica trovare un iscritto all'ordine dei giornalisti abbastanza inetto, marcio o ingenuo da credere che la Camera dei Deputati costasse ai contribuenti più della House of Commons era una impresa improba, oggi riuscire a trovare un iscritto all'ordine dei giornalisti in grado di affermare questa sonora sciocchezza è diventato quasi impossibile.
Sono però soravvissuti gli effetti di quell'assurdo momento. Da una parte la riduzione del numero dei parlamentari, stelta inutile perché era ben noto che avrebbe portato risparmi irrisori. D'altra parte la riduzione degli stipendi a fine carriera per i dipendenti di Montecitorio, scelta assolutamente dannosa.
Oggi appare evidente che abbassare gli stipendi a fine carriera ai dipendenti sta comportando grossi problemi all'Istituzione e nessun vantaggio.
I reclutamenti di personale sono del tutto insufficienti non per numero di persone che vengono chiamate in servizio ma per il numero ormai abnorme di dimissioni e rinunce che comincia ormai a mettere in forse la tenuta a medio termine della Camera.
E tutto questo perché qualche fesacchiotto ha davvero creduto che la House of Commons costasse meno della Camera dei deputati.
Lo ricordo a beneficio di quanti sono incuriositi dal dato, la Camera prima del taglio degli stipendi ai dipendenti e del numero di parlamentari costava circa la metà della House of Commons.
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