venerdì 30 settembre 2011

Caro amico ministeriale ti scrivo

Caro amico ho letto, con un certo stupore, la strabiliante notizia che il portavoce del Ministro della Istruzione, in seguito alla comica gaffe del tunnel Ginevra - Gran Sasso, si è dimesso dall'incarico di portavoce ma ha deciso di mantenere l'altro incarico, conferitogli dal Ministro stesso fin dal  2009, di Direttore Generale della Direzione per lo studente, l'integrazione, la partecipazione e la comunicazione.

Che tu sia dipendente dell'Istruzione o della Giustizia, delle Finanze o della Difesa, ho avvertito la necessità di scriverti e di testimoniarti la mia vicinanza in un momento come questo.

L'ormai ex portavoce del Ministro ha deciso, dopo una figuraccia di dimensioni così colossali di cui prende in carico con le dimissioni ogni responsabilità, che non può più essere il portavoce di chi lo ha selezionato, di chi lo ha scelto intuitu personae, di chi ha messo nero su bianco che di lui e solo di lui si fida per l'incarico di portavoce.

Il Ministero però continuerà ad utilizzare questa persona e, piuttosto sorprendentemente, non per scaricare pesanti colli e spalare letame ma per fare, a spese dei contribuenti, il Direttore Generale di una direzione che
si occupa di comunicazione.

E come Direttore Generale utilizzerà il personale del Ministero, personale molto preparato e spesso di totale eccellenza, aggiornato e appassionato, personale che ha superato uno o più concorsi per l'assunzione e per fare un po' di carriera.

Personale che si troverà a lavorare con l'uomo del tunnel.

Ed il problema va oltre l'incidente di percorso che ha fatto emergere il livello dell'uomo, il problema è il livello della classe dirigente che viene propinata ai ministeri.

Gli incarichi di dirigente visti come premio per i 'si' che vengono detti hanno avuto il devastante effetto di trasformare grossa parte dell'attuale classe dirigente in una assurda platea di yesman, completamente inutile e
parassita, ed a cascata anche le seconde linee, quelli che sono appena dietro, si sono adeguati. E il totale asservimento al grande o piccolo potente di turno non potrà fare altro, ora che siamo sull'orlo del burrone,
che convincerci a fare un ulteriore, deciso, passo avanti.

E' per questo, caro amico ministeriale, che ti invito a non perdere l'amore per il tuo lavoro, nonostante la durezza dei tempi e l'insensatezza di certi attacchi che continuano a colpirti.

Inoltre, caro amico, mi fa piacere ricordarti che, al di là delle bellezze paesaggistiche, molto di ciò che ha fatto dell'Italia un posto in cui può essere bello vivere è stato fatto da una qualche forma di dipendente
ministeriale.

Infine, ti imploro di non perdere l'amore per te stesso e per la tua dignità di persona ancor prima che di lavoratore, e quando un dirigente totalmente incapace paracadutato sulla poltrona di comando del tuo ufficio per ragioni evidentemente differenti rispetto alle capacità ti chiederà qualcosa di palesemente impossibile, illogico ed eventualmente illegale, quando il tuo personale 'uomo del tunnel' ti chiederà una clamorosa idiozia digli di 'no'.

Digli che non si può fare, digli che è più facile costruire un tunnel da
Ginevra al Gran Sasso.

Caro amico mio, resisti, smetterà di piovere merda.

mercoledì 28 settembre 2011

Chi si ricorda il bike sharing?

Io le bici a tessera le ho usate tantissimo e trovate sempre utilissime.
Poi però il servizio è passato dalla spagnola Cemusa alla nostra Atac ed in un battibaleno, grazie anche alla sciocchezza di far pagare praticamente da subito la bici, il traffico si è ridotto al lumicino.


Di fianco alla chiesa di Santa Maria sopra Minerva

A Piazza Colonna
Ormai chi si ricorda più a cosa servono quei strani pilastrini che si trovano qua e là per il centro.
Il loro ultimo utilizzo è quello di segnaposto per automobilisti e motociclisti 'furbi'.
Io la mia tessera la restituisco, non voglio più contribuire a far salire i numeri di questa gestione.

Amerigo

Cambio piattaforma

Ma solo per tenere tutto sotto lo stesso tetto.
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