giovedì 26 maggio 2016

Abolizione del diritto di sciopero e bavaglio ai dipendenti. La Camera approva?

E’ ormai in dirittura d’arrivo l’approvazione degli atti che ‘normalizzeranno’ il trattamento dei dipendenti della Camera dei deputati, rendendo il contratto Camera un modello da esportare ad altri lavoratori. Alcuni punti meritano un approfondimento.


Abolizione del diritto di sciopero
Il diritto di sciopero cesserà, di fatto, di esistere. E non essendo stato effettuato alcuno sciopero negli ultimi decenni l’insistenza su questo punto è evidentemente ricompresa nella creazione di un modello da esportare.

mercoledì 25 maggio 2016

Un intervento sulle pensioni minime comporta un ritardo per il pensionamento dei giovani. Ecco perché

Il Presidente del Consiglio ha annunciato un intervento sulle pensioni minime, giudicate troppo basse, ma ha taciuto l’effetto collaterale di tale aumento. Numerosi lavoratori accederanno infatti a pensione più tardi proprio a causa di questo aumento. Ma, attenzione, in questo caso si parla proprio di un automatismo, vediamo perché.

Pensione di vecchiaia per chi ha cominciato a lavorare dopo il 1 gennaio 1996
La pensione a questa classe di lavoratori spetta al compimento dei 70 anni con 5 anni lavoro o al compimento, dal 2019, dell’età di 66 anni e 7 mesi ma con 20 anni di contribuzione ma solo se “l’importo della pensione risulta non inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale (c.d. importo soglia) “

Perché scatta il ritardo

martedì 3 maggio 2016

Busta arancione? I dipendenti della Camera l’hanno avuta, dal sindacato, 10 anni fa

Ai dipendenti della Camera dei deputati la busta arancione è stata consegnata a dicembre 2007. In realtà non era arancione e nella busta c’era una lettera indirizzata all’Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati. A consegnarla però non è stato l’ente di previdenza ma il sindacato OSA che durante una delle numerose riforme previdenziali che si sono succedute nel Paese si prese la briga di mettersi a far di conto e stimò il rapporto di copertura, ovvero il rapporto tra la prima pensione e l’ultimo stipendio, dei dipendenti della Camera dei deputati.
Quei dati ora sono superati, al ribasso, dal fatto che l’attuale sistema previdenziale, basato sulla Riforma Fornero che come noto è applicata anche ai dipendenti del Parlamento, ha previsto ulteriori tagli derivanti soprattutto dalle modifiche alle tabelle di conversione, quelle tabelle che prevedono la conversione del montante contributivo individuale in pensione.
Ma già all’epoca la ‘busta arancione’ dei dipendenti della Camera fece un certo scalpore.