A novembre scorso l'attuale capo del Counsil of Economic Advisers, il ristretto gabinetto di economisti che consiglia il Presidente Trump sulle questioni economiche, ha pubblicato un interessante paper.
Stephen Miran era uno sconosciuto ma leggere oggi quella sua opera credo che sia un obbligo.
A user's guide to restructuring the global trading system, questo il titolo dell'opera, ci spiega cosa c'è che non va negli USA oggi, ed effettivamente sembra essere la classe dirigente e ancor più l'elettorato che va loro dietro.
A cominciare sull'affidamento che viene dato alla capacità attuale di offesa militare di cui sono capaci gli USA oggi. Sia chiaro, il maggior potere militare è oggi più che mai nella mani degli USA ma davvero si potrebbe ipotizzare un uso aggressivo e deliberato della forza contro il Canada, il Messico ola Groenlandia e quindi l'Europa?
E infatti il potere militare viene illustrato come potere di difesa, come ombrello che oggi è a carico dei contribuenti americani e che dovrebbe invece essere messo a carico dei contribuenti del resto del mondo.
In sintesi il boss ci dice che lui si occupa della nostra difesa perchè è il più forte del mondo e nessuno osa attaccarlo e noi gli paghiamo un mensile, chiamiamolo ad esempio pizzo.
Ovviamente il fatto che gli USA garantiscano la sicurezza ha come corollario che il dollaro USA viene usato come valuta di riserva. Nessuno lo mette in dubbio, come nessuno mette in dubbio il fatto che il fatto che il dollaro sia valuta di riserva ne comporta un apprezzamento eccessivo. Il dollaro insomma vale troppo e ciò rende difficile le esportazioni della grande madre USA. Attenzione però, se state pensando che la soluzione semplice ed ovvia sia quella di passare ad utilizzare un'altra valuta come riserva sappiate che il nostro Miran ci ricorda che
"Despite the dollar’s role in weighing heavily on the U.S. manufacturing sector, President Trump has emphasized the value he places on its status as the global reserve currency, and threatened to punish countries that move away from the dollar. I expect this tension to be resolved by policies that aim to preserve the status of the dollar, but improve burden sharing with our trading partners. International trade policy will attempt to recapture some of the benefit our reserve provision conveys to trading partners and connect this economic burden sharing with defense burden sharing. Although the Triffin effects have weighed on the manufacturing sector, there will be attempts to improve America’s position within the system without destroying the system."
Che in buona sostanza si può tradurre che il fatto il dollaro che sia riserva di valore comporta dei costi e vogliamo dividere i costi con i nostri partner commerciali. Naturalmente il fatto che il dollaro sia riserva di valore comporta anche dei vantaggi e quindi se qualcuno pensasse di adottare altre valute come riserve di valore allora gli USA "threatened to punish countries that move away from the dollar", diventano davvero cattivi.
Un discorso apparentemente malvagio potreste pensare voi, ma invece no. Gli USA lo fanno per il vostro bene è solo che la loro ricerca di una soluzione per ritardare la caduta dell'impero sfocia talvolta in atteggiamenti comici (tra l'altro mi sembra che la caduta dell'impero potrebbe essere stata ritardata dalla Cina, ma questo è un altro discorso).
Il nostro economista capo dei consiglieri economici afferma infatti che creando una serie di criteri premianti per i Paesi sulla base delle politiche monetarie e fiscali si possano ottene migliori condizioni per gli USA "In this manner, tariffs create negotiating leverage for incentivizing better terms from the rest of the world on both trade and security terms. America would encourage other nations to move to lower tariff tiers, improving burden sharing. One can imagine a long list of trade and security criteria which might lead to higher or lower tariffs, premised on the notion that access to the U.S. consumer market is a privilege that must be earned, not a right. For example, maybe the U.S. wants to discriminate based on:" segue lunga lista di criteri.
Nel caso vi sia sfuggito rimetto il pezzetto surreale " premised on the notion that access to the U.S. consumer market is a privilege that must be earned, not a right" ovvero partendo dal dato che l'accesso al mercato statunitense dei consumatori è un privilegio che va guadagnato e non un diritto. Mi raccomando NON andatelo a dire al fruttivendolo sotto casa che per avere l'onore di commerciare con voi come minimo dovrebbe pagarvi un pezzetto della rata del mutuo ma sostanzialmente il concetto è questo.
Insomma, basandosi sulla incrollabile fede che il dollaro continuerà ad essere valuta di riserva il buon Miran immagina una ferocissima svalutazione del dollaro stesso, una grande compartecipazione alle spese della difesa, il già citato pizzo per la protezione, da parte degli estorti (ovvero dei partner commerciali).
Io ho personalmente qualche dubbio che tutto ciò funzionerà effettivamente ma sono anche molto curioso di sapere se questi sono dei geni incompresi, almeno da me, o degli ignoranti usacentrici ed usacentrati che ritengono di essere molto più intelligenti del resto del mondo.
Un ultimo piccolo quesito, perchè c'è tutta questa narrativa sull'IVA? Il nostro Miran afferma infatti:
It’s worth noting that value-added taxes are a form of tariffs because they exempt exported goods but tax imported goods, and central banks usually do not respond to them, because legislated price changes are typically thought not to be indicative of underlying supply-demand imbalances. (Indeed, the fact that other countries have VATs and we do not says something about initial conditions.)"
Spieghiamoci, se produco un tagliasiepi che mi costa una certa somma poi lo vendo a 100 più IVA. Se lo vendo al di fuori dell'Europa dove non c'è l'IVA lo vendo a 100. Se un americano produce un prodotto simile lo venderà a 100 dove non c'è l'IVA e a 100 più IVA dove l'IVA è prevista. Faccio un disegnino per essere più chiaro?
.
Nessun commento:
Posta un commento