venerdì 1 settembre 2017

20mila euro annui, il costo annuo complessivo di tutti i barbieri della Camera dei deputati, e si potrebbe azzerare

Dopo la conclusione del periodo di riduzione degli stipendi della Camera i quasi 1.100 dipendenti di Montecitorio torneranno a stipendio pieno. Come di consueto ha riscosso un certo successo lo stipendio dei barbieri, citati in pressoché ogni pezzo sul costo eccessivo della politica.
Ma, basandosi sui numeri reali, questi celeberrimi barbieri costano alla collettività circa 20mila euro annui, costo complessivo di tutti i barbieri in servizio alla Camera dei deputati, un costo davvero limitato rispetto allo spropositato fascino che questi tre signori di mezza età esercitano sui media italiani. Ma vediamo in dettaglio quali sono le componenti di questo costo.




Stipendi lordi contro stipendi netti
Trattandosi di dipendenti pubblici considerare come costo lo stipendio lordo è, per dirlo in maniera atecnica, una cosa da totali imbecilli.
Nel bilancio pubblico avrai infatti lo stipendio lordo incluso nelle uscite a cui corrispondono le imposte e tasse che vengono trattenute al dipendente nelle entrate. Se il dipendente cessasse di esistere si smetterebbe di pagare lo stipendio lordo e di incassarci le relative trattenute; ovvero il risparmio sarebbe pari al solo stipendio netto.

Contributi oppure pensioni?
Come noto la Camera dei deputati non solo eroga lo stipendio ai propri dipendenti in servizio ma anche la pensione ai propri ex dipendenti e quindi, del tutto ovviamente, accipicchia lo capirebbe anche un idiota, non versa ad altri Enti i contributi previdenziali relativi alle pensioni dei propri dipendenti in servizio.
Nonostante ciò, giuro che è vero, ho sentito davvero includere i contributi pensionistici nel costo dei dipendenti della Camera, una cosa priva di senso e totalmente inutile.
Se l’obiettivo fosse, e sottolineo fosse, conoscere il costo annuo complessivo del personale Camera andrebbe infatti calcolato il VAN, il Valore Attuale Netto, della quota di pensione aggiuntiva che il dipendente matura anno dopo anno. Ovviamente, e anche questo lo capirebbe anche un idiota che si trovasse a passare di lì per caso, va considerata la pensione netta, in quanto le imposte e tasse tornano al bilancio dello Stato, e lo so che lo abbiamo già detto ma è meglio ripeterlo.

E perché non vengono calcolati gli incassi?
A cavallo del labile confine che separa la totale idiozia dalla plateale malafede si posiziona chi calcola il costo dei barbieri ma si dimentica, oooops, di mettere nel conto le somme che vengono incassate. Il servizio è infatti a pagamento e vengono incassati dei soldini che andrebbero inseriti nel conto sempre che si desideri conoscere il costo reale a carico della collettività di questi barbieri.

E adesso facciamoci due conti
I dipendenti addetti alla barberia sono tre e nel 2016 hanno percepito uno stipendio annuo medio di poco superiore ai 30mila euro. Il totale del costo del lavoro è quindi circa 95mila euro annui per tutti i dipendenti della barberia.
A questo va aggiunto il VAN della quota di pensione maturata nell’anno. Su questo impatta in maniera relativamente limitata il fatto che come noto non si applica in pieno la Riforma Fornero ai dipendenti della Camera ma una sua versione leggermente peggiorata in termini di età pensionabile, attualmente più elevata per i dipendenti della Camera, e di obbligo di calpestio, cioè l’obbligo di assicurare comunque un certo numero di anni di servizio alla Camera, e quindi la permanenza in servizio, anche se si sono già raggiunti i 42 anni di contributi pensionistici.
La quota di pensione netta che hanno maturato i tre è pari a circa 500 euro annui, e sottolineerei che si tratta di una cifra annua pro capite.
Il VAN di questa poderosa rendita che verrà maturata tra poco meno di 20 anni può essere stimato in circa 3.500 euro per ciascuno dei tre.
Ma facciamo i gran signori e arrotondiamo a 4.000.
Il costo totale del personale arriva quindi alla bella cifretta di 107mila euro annui, così composto 95mila euro gli stipendi netti erogati a tutti gli addetti alla barberia, 12mila euro il VAN complessivo delle pensioni che verranno erogate ai dipendenti della barberia.
A questa somma vanno ancora aggiunte le spese per acquisto di materiale di consumo, acqua, energia elettrica e minuzie varie che possiamo stimare in circa 3mila euro annui.
E con questo siamo arrivati alle uscite complessive, circa 110mila euro.
A queste uscite corrispondono entrate, i soldi cioè che deputati e giornalisti hanno pagato per farsi tagliare i capelli o per la messa in piega, pari a circa 90mila euro.
Il costo complessivo di tutti e tre i barbieri della Camera è quindi pari a 110mila euro meno 90mila.


Il costo complessivo annuo di tutti i barbieri della Camera? 20mila euro

Quindi il costo complessivo dei barbieri di Montecitorio è di circa 20mila euro annui. Una cifra certamente esigua ma che con qualche accorgimento si potrebbe azzerare o addirittura trasformare in una fonte di risorse per la Camera, ad esempio ampliando la platea dei potenziali clienti. Ad oggi infatti il servizio di barberia è riservato ai parlamentari, ai giornalisti e ad un gruppo ristrettissimo di consiglieri parlamentari della Camera. Basterebbero tre o quattro  tagli di capelli in più al giorno, 60 o 80 euro di incassi giornalieri in più, per trasformare la barberia in una fonte di finanziamento.

A proposito
Nel calcolo del costo complessivo sono stati esclusi due grandezze, l’ammortamento del le attrezzature e dell’arredo del locale, che è antico ed i cui arredi sono quindi pienamente ammortizzati, e il costo opportunità della locazione di un locale piccolo ma centralissimo che non è stato valorizzato in quanto l’ipotesi di locare un ambiente interno di un edificio istituzionale sarebbe difficilmente praticabile.

Le parole per mentire
Tenete però presente che non tutti quelli che calcolano il costo dei dipendenti della Camera a carico della collettività si basano sullo stipendio lordo e aggiungono i contributi per mera incapacità, idiozia o ignoranza. Esiste purtroppo anche una parte di persone, che si auspica ridottissima, che potrebbe ‘decidere’ di farlo nella speranza di guadagnarci qualcosa, qualche click, qualche soldo, qualche copia venduta.
In quest’ultimo caso potrebbero anche essere abbastanza astuti da utilizzare forme avanzate di presa per i fondelli, vediamone qualcuna:
1 - Il costo dei dipendenti, come emerge dal bilancio della Camera.
Le entrate correlate a quel lordo sono infatti su un altro bilancio e così vengono eliminate dal calcolo.

2 – Lo stipendio, a fine carriera, può arrivare a questa cifra, seguita da una cifra surreale.
Di solito viene inserito come ‘fine carriera” un livello che i tre barbieri della Camera raggiungerebbero tra gli 80 e i 200 anni di età.

3 – Allo scopo di effettuare un confronto col privato aggiungiamo, come previsto appunto per il privato, questo o quest’altro importo.
E che cosa si ottiene aggiungendo al costo di un dipendente un numero arbitrario? Un numero inventato ma abbastanza grande da essere confrontabile anche se purtroppo non significa nulla.

In conclusione
Buona campagna elettorale a tutti



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