lunedì 24 settembre 2018

Di Casta, di élite, di Rizzo e di fandonie


Qualche giorno fa Sergio Rizzo ha pubblicato un lungo e puntiglioso articolo in cui stigmatizzava il fatto che ormai in molti Paesi sviluppati sia in atto un totale rigetto nei confronti delle “élite intelletualoidi” che vengono ormai viste come nemico da abbattere, l’incarnazione di un concetto che ha fatto felice sia Rizzo che il suo compagno di merende, Stella: la Casta.
Sembrerebbe emergere quasi un pentimento da parte del nostro autore preferito di fantacontabilità, una presa di coscienza del fatto che potrebbe essere stato un tantinello esagerato portare avanti per oltre un decennio una campagna di annichilimento nei confronti della Pubblica Amministrazione del Belpaese; un decennio che ha portato certamente notevoli incassi al dinamico duo Rizzo e Stella in termini di diritto d’autore ma che ha avuto anche effetti collaterali di cui Rizzo comincia, evidentemente, ad accorgersi.



Ed onestamente appare davvero singolare che il nostro eroe non si sia accorto di quello che succedeva mentre gli arrivavano gli accrediti dal suo editore. Possibile che non si sia mai accorto che il giornale per cui lavorava riportava più e più volte un dettagliato confronto tra i costi delle Corti Costituzionali italiana e, sic, inglese. Con tanto di figurine, grafici, totalini e con il piccolo dettaglio che una Corte Costituzionale inglese non esiste e non può esistere.
Possibile che non si sia mai accorto, ad esempio, che mentre accusava la Camera dei deputati italiana di costare il doppio od il triplo della corrispondente camera inglese, tranquilli questa almeno esiste e si chiama House of Commons, il costo complessivo della HoC è invece pari a circa il doppio del costo della Camera dei deputati, solo che gli albionici hanno i propri costi spalmati su una mezza dozzina di bilanci. Una addizione non mi sembra un’impresa titanica, neanche per Rizzo.
E’ infine possibile che quando il suo confratello di sangue e d’Iban, Stella, ha pubblicato un’accuratissima analisi in merito al costo dell’elettricista della Camera dei deputati, figura totalmente inesistente, fosse ancora distratto dagli accrediti dell’editore. In questo caso non era necessario neanche fare lo sforzo di fare una addizione, gli sarebbe bastato digitare le quattro cifre del centralino della Camera per apprendere della non esistenza di elettricisti alla Camera.
E quindi
E’ un pochettino tardi per cercare di mettere una toppa a dieci anni di pieno funzionamento di una giocosa macchinetta spargiletame, per cui l’unico commento da fare in questo frangente sarebbe la citazione di un noto giocatore tedesco di pallone cazziato in maniera pittoresca dal grande Trapattoni


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