giovedì 5 aprile 2012

Lo spread risale. Effetto della truffa del fallimento greco?

Che la allegra gestione della questione greca e la decisione di non procedere ad un taglio ridotto da applicare a tutti ma di procedere invece alla selezione di un gruppo di investitori, solo quelli piccoli, da sacrificare fortemente per tutelare investitori più forti avrebbe potuto comportare rischi gravi per gli equilibri finanziari del vecchio continente lo hanno segnalato in tanti
Infatti dopo la folle decisione di tenere esenti direttamente, tramite uno scambio di titoli, o indirettamente, tramite finanziamenti multi miliardari, banche ed istituzioni dal fallimento greco ed il conseguente appesantirsi del fardello sulle spalle dei soli piccoli investitori, si sta assistendo ad un ovvio ed ampiamente prevedibile movimento rialzista degli spread.
Oggi i titoli decennali italiani hanno fatto segnare infatti un massimo di 380,8 punti, con un tasso di circa il 5,50 %, appena dopo i dati sull'asta dei bond francesi, che avevano mostrato rendimenti in rialzo. Ma nel mirino degli investitori oggi ci si è ritrovata soprattutto la Spagna, dopo la deludente asta di ieri sui titoli di Stato di Madrid, con domanda ai minimi termini e rendimenti in rialzo. Il differenziale calcolato sui Bonos spagnoli fa segnare infatti livelli superiori ai 402 punti, per un tasso del 5,76%, dopo essere volato fino a un massimo di 411 punti.
Ma il legame che intercorre tra la gestione del fallimento greco ed il rialzarsi degli spread, la cinghia di trasmissione del malessere, è data dal sentimento di tradimento subito che anima il mondo dei piccoli risparmiatori. E sono proprio i piccoli risparmiatori, i clienti retail, che dopo aver visto dileguarsi una parte dei propri risparmi in un sacrificio solitario sulle pendici del Partenone hanno imparato che dei bond emessi dai paesi dell’area Euro, molto semplicemente, non ci si può fidare più, e che se c’è da perdere le penne ce le rimettono solo loro.
Come dar loro torto, quindi, se ora, con gambe di lepre e memoria di elefante, si sono dileguati in cerca di porti più sicuri, lasciando il debito pubblico di Eurolandia in mano a quegli investitori che in un modo o nell’altro potranno farsi esenti, a spese degli euro contribuenti, da eventuali perdite.
Era un effetto ampiamente prevedibile e previsto, l’unica vera sorpresa che balza agli occhi è che si può diventare Professori anche con la capacità di analisi e l’orizzonte temporale di un pesciolino rosso.

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